Where would we be now?

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hushcrush
view post Posted on 13/7/2010, 21:24




Premetto che sono una pseudoscrittrice fallita.
e che di conseguenza la questa specie di ff sarà un fallimento.
ma io intanto posto.
e non mi tormento .
(?)



first,
We break up, it’s something that we do now
Everyone has got to do it sometimes.


Amy se ne sarebbe tornata a Vicenza.
La città in cui era nata ma in cui aveva vissuto per due soli anni.
l'avevano caricata sul primo treno per vicenza.
tre bagagli e tanta rabbia.
se ne erano sempre fottuti di quello che volesse e avevano continuato a farlo.
Il vagone era deserto, c'erano lei e il suo ipod.
se ne stava appogiata al finestrino le piaceva terribilmente guardare fuori da quel vetro
con la musica che le batteva nelle orecchie.
poi però passava quella canzone che ti riportava alla realtà, quella che sepp'ur fosse stupenda
ti faceva stare male.
lui non c'era. e per quanto si potesse fingere niente l'avrebbe portato indietro.
dopo un ora era ancora li ; costantemente immobile a fissare il paesaggio.
Poi in quel vetro vide due occhi che la fissavano.
odiava quei momenti. La facevano sentire come un insetto osservato al microscopio.
Normalmente avrebbe ignorato tutto , avrebbe finto di vedere qualcosa e sarebbe rimasta ferma.
Ma era impossibile ignorare quegli occhi.
Quello sguardo indecifrabile, in cui sarebbe sprofondata volentieri.
Era convinta che girandosi avrebbe smesso di fissarla, è così che faceva la gente.
Ma lui NO.
Decise di cominciare a fissarlo.
Non era più uno stupido riflesso intravisto nel finestrino.
Poteva distinguerne i linamenti, la pelle chiara e i capelli scuri che gli ricadevano sull'occhio.
Dopo dieci minuti distolse lo sguardo.
Amy , istintivamente chiuse gli occhi, come se quel contatto visivo le avesse tolto ogni forza.
dopo poco li riaprì.
la fissava ancora.
Analizzò le varie ipotesi: 1) le era spuntato un enorme brufolo sul naso e non voleva perdersi l'esplosione (bleah '-')
2)era completamente cretino.
Optò per la seconda opzione.
Per tutto il viaggio continuò a chiedersi cosa stesse pensando.
Generalmente si capisce il modo in cui la gente ti guarda ; se con disprezzo , con gioia o con curiosità.
ma quei due occhi apparivano arrabbiati ma allo stesso tempo incuriositi , shocckati e incerti.
Il treno si fermò.
si alzò di scatto dal sedile e corse fuori dal vagone.
imboccò la prima strada che vide.
Non le importava dove sarebbe finita.
aveva solo bisogno di aria , di fuggire dall'oppressione di quello sguardo.



e ora andate pure in bagno , e sfruttate queata cosa come un lassativo


 
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‚Gaia
view post Posted on 26/7/2010, 01:34




ahuahuah *-* dai Marty, continuala U_U è interessante.
 
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hushcrush
view post Posted on 26/7/2010, 08:57




Stasera posto i capitoli che ho scritto su tw .. Poi dopo si vedrà >.<
(la tua icon *O* )
 
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martu*
view post Posted on 26/7/2010, 13:53




Brutta puzzona è bella ù.ù
 
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‚Gaia
view post Posted on 26/7/2010, 14:57




CITAZIONE (hushcrush @ 26/7/2010, 09:57)
(la tua icon *O* )

Ehhhhh *-*
 
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hushcrush
view post Posted on 25/8/2010, 22:16




MA POSTIAMO ANCHE GLI ALTRI CAPITOLI '-'

Due.

arrivò in una via abbastanza isolata, niente nomi , niente punti di riferimento.
SI ERA PERSA.
si sedette sul marciapiede e accese una sigaretta (NDA. Non si fa v.v)
Aveva cominciato dopo la morte di Jimmy e da lì non aveva più smesso.
le svuotava la mente , ed evitava di pensare a ciò che non voleva ricordare_
fissava il cielo.
improvvisamente sentì qualcosa che cadeva sulle sue gambe .
distolse lo sguardo dal cielo e vide un ragazzo O-O
Era letteralmente a terra
A: “oddio , scusa o-o”
X: “non fa niente , sono io che non ti ho visto...”
Il ragazzo si rialzò da terra.
La prima cosa che amy notò fuorno gli occhi: un azzurro così intenso quanto ghiacciante.
Sembravano quelli di Jimmy per un certo verso, solo che erano più chiari e grandi.

a: “ehm senti , potrei chiederti un indicazione già che ci siamo?”
X: “certo u.u”
A: “sai per caso dove si trova via Gorizia?”
Si mise a ridere.
A: “che ho detto di male? -.-'”
X:” no niente ,” Fece una pausa. “è che Questa è via Gorizia .”
A: “AH, vabbè scusa il disturbo allora.”
andò avanti a camminare per quella via , in cerca del numero 13.
Non sapeva molto della casa di sua nonna , solo che viveva in una di quelle villette condivise .
Erano passati troppi anni.
Si sentiva osservata, inseguita; mise in pausa l'iPod e sentì dei passi leggero sull'asfalto.
Si girò per controllare: era il ragazzo di prima , ptff.
Finalmente vide la casa . C'era un enorme portone nero in cui non si intravedeva nulla.
Suonó il citofono ma non ebbe risposta.
* fantastico, sapeva che dovevo arrivare e non è in casa . Bell'inizio .-.*
x:” ti serve qualcosa?”
A: “perché mi segui?”
X: “non ti ha insegnato nessuno che non si risponde con una domanda?”
A: “non ti ha mai detto nessuno che lo stalking è reato? (:”
Estrasse dalla tasca dei pantaloni un mazzo di chiavi e aprì il portone
A: * che figura del cavolo *
x: “comunque si, sono informato ... Devi entrare?”
A: “ehm si . Non risponde al citofono peró .-.”
Entrarono nel cortile.
C'era un' enorme fontana al centro , e venti metri più in là si intravedeva una vastissima distesa di erba appena tagliata.
X:”com'è che conosci la signora Nappi?”
A: “beh , si potrebbe dire che sono sua nipote.”
X: “ah , strano però . Non sei spesso da queste parti.. Comunque io sono Luca , abito Lì.” Indicò la villetta confinante con la “sua”
A: beh .. Io sono Amanda .. E suppongo abiterò lì
L: beh .. Ci si vede allora ..
Salì in casa.
Amanda rimase seduta sul gradino ad aspettare il ritorno di sua nonna.
Sembrava l'avesse fatto apposta, a lasciarla li così .
Non era stata sua la decisione di traslocare a Milano. Suo padre se n'era andato da un giorno all'altro senza lasciare tracce e sua madre aveva fatto in fretta a rimpiazzarlo con un milanese incontrato sul lavoro.
passò una mezz'ora ma di sua nonna neanche l'ombra.
Avrebbe potuto avvisare sua madre, ma se la sarebbe cavata da sola. Come per tutti quegli anni ,del resto.
Si mise a piovere
* di bene in meglio -.-‘ *
pensò
Luca le spuntò alle spalle.
L: preferisci inzupparti d'acqua o posso invitarti ad entrare?
A: ca**o o.o , non farlo mai più.
L: ok , buona doccia allora.
Fece per andarsene
A: non dicevo quello -.-' mbah , lasciamo stare.
L: allora , vuoi entrare?
Ci pensó su un secondo.
A: Massì dai.

L: vivo con due amici ...
A: bene u.u
L: aspettati il casino più totale.
A: chissenefrega.
L: come siamo permalosi o.o
A: senti, non si se hai afferrato il concetto ma, SONO COMPLETAMENTE BAGNATA. Entrerei ad asiugarmi anche
Se ci fosse un tricheco morto a terra.
L: o.o

Entrarono.
Due tizi li fissavano impietriti .
L: ragazzi, lei è Amanda.

* Ma io quello l’ho già visto da qualche parte * pensò Amy
Ci pensò su per un po’.
Nella stanza era crollato il silenzio più totale .
Poi riconobbe quello sguardo , quei due occhi.
*Ca**o , è il ragazzo del treno o.o*
















tre.
Uno sguardo e corse fuori dalla stanza,.
Uno sguardo e una porta che sbatteva .
A: *ma cosa cavolo gli ho fatto?*
Dopo un minuto quel silenzio fu rotto dall’altro “tizio” , anche lui abbastanza scioccato.
X: “Uhmm , beh, io sono Roberto , piacere.”
A:” piacere mio” rispose incerta.
L: “ se vuoi il bagno è qui , vieni ti faccio vedere”
A: “no vabbè , l’ho visto . ci penso da sola.”
(NDA. E ci mancherebbe anche -.-‘)
Amanda andò ad asciugarsi. Da sola.
L: “cos’era quello?”
R: “ quello cosa ?, La scenata?”
L; “No Roberto , il tuo cappello -.-‘’ “rispose irritato.
R: ”scusa e perché lo chiedi a me? Vai e chiedilo a LUI.”
L:”bah , a me sembra proprio quando l’hai vista avevi anche tu quella faccia. E non mi dire che non è così.”
R:” sono uguali”
L:” eh? “ chiese interrogativo.

*Amy

Si guardó allo specchio , un Po per sistemarsi, un Po per provare a capire.
Non c'era niente da capire.
Era sicuramente una persona psicolabile che aveva perso la ragione.
Certo, l'importante era esserne convinti -.-' .
Uscì dal bagno .


L: “eh?”
Luca si voltò , come per giustificarsi (.-.)


A: “scusate se vi interrompo .. Ma io me ne andrei.. Ha smesso di piovere e .. Ho lasciato la valigia di sotto.”
L: “sicura? “
A: “sisi , penso sia anche arrivata mia nonna . Grazie ancora eh .”
R: ciao Cla..AMANDA! – o-o’

L: Tu ora sputi il rospo.
R: *gulp*
(NDA okkei compatitemi c.c)

*Amy


Provó invano ad aprire la porta della villetta., ma niente . Era chiusa.
Si sedette sulla valigia e si incastonò (doh '-') le cuffie nelle orecchie.

Si girò di scatto.
Una mano rugosa si appoggiava sulla sua spalla
A: Nonna o.o
N: Amanda ma sei tu? ( ma a questo punto andiamocene pure -.-')
A: quante persone ti chiamano nonna, scusa?
La abbracciò . era nonostante la stesse stringendo come una sardina era come abbracciare un estranea. Forse avrebbe sentito più emozioni abbracciando un qualsiasi passante milanese.

N:.. Non ci vediamo da quando avevi..
A: lo so , Lo so ,da quando avevo due anni .-.

X: ehmm .

Era lui , la persona che in quel momento la stava facendo andare fuori di testa.
Teneva in mano due borse .

N: oh scusa , Walter . Appoggia le buste pure qua
a: * bene , se la fa con le vecchie -.-'*
N: che caro ragazzo , mi ha aiutato con le borse della spesa sai? È proprio gentile.
A: non ne avevo dubbi -.-' *caro ragazzo, blah blah blah.*
W:”scusa sinora Nappi ma ora devo proprio andare , ha ancora bisogno?”
A:*che leccac*lo*
N: No, caro .. vai pure. Anzi , ora che ci penso potresti aiutare Amy a portare la valigia di sopra.
A: Pff , nonna ce la faccio benissimo da sola.

Si girò e se ne andò sorridendo. Come se non fosse successo niente.
A:*Lunatico , bahh*

Quattro.
*Walter
Si tratteneva. Lo avrebbe fatto, avrebbe ignorato la situazione .
Prima o poi Si sarebbe risolto tutto.
Si diresse verso la porta di casa ma si fermó .
w: * e adesso Luca chi lo sente? .-. Ma perchè devo reagire sempre così, ca**o*
Estrasse l'iPod dalla tasca e mise God save the queen , volume al massimo.
Aprì la porta e come previsto Luca inizió a sbraitare ( .-.).
L:" ah eccolo, ma di puó sapere cosa cavolo ti prende? Reazioni normali no? Ah già dimenticavo con te l'egocentrismo gioca in casa ..."

Non sentiva. Non capiva. Non ascoltava.
Lasciava semplicemente che la musica gli inondasse le orecchie.
Continuó dritto verso camera sua, ignorando Luca , Roberto e tutto ció che potesse essere in grado di emettete suoni.
Sbattè la porta e si chiuse nella stanza.


L: "defi**ente."
R: "non capisco perchè ti ostini a sprecare fiato. Lo sai che non ti sente, fa così ogni volta."
L: "ca**o roberto , lo so. Tutti abbiamo i nostri problemi , ma lui non li affronta , scappa e basta. Si limitasse a quello andrebbe più che bene, ma non è così.Dobbiamo pure subirci costantemente le sue scenate . E sai cosa ti dico? Mi sono stufato."
R:"questo lo si benissimo anch'io , fece una pausa , ma questa volta è diverso."
L: "cosa è diverso? Non mi hai ancora spiegato niente."
R:" è cominciato tutto due anni fa , tu , beh .. Ancora non ti conoscevamo ... Peró mi sembrava di avertene parlato.."
L: "vai al punto. "
R: "Clara."



*Amy.
Come "promesso " portó le valigie in camera e cominció a sistemare tutto.
Poi vide quella foto.
La faceva stare male, ogni volta che la vedeva pensava a quella sera. Era terribilmente masochista. Ogni normale persona tende a dimenticare le cose che lo fanno stare male , oh perlomeno ci provano.

*flashback*
a: “devi fottertene jimmy, non gliene fregherà mai niente di noi, è troppo occupata a costruirsi la sua vita.”
J:”no, troveró un modo. Vedremo se non gliene fregherà. Non ho ancora capito come ca**o fai a convivere con questa cosa“
A: “resisto.”
J: "scommetto che se me ne andassi da un momento all'altro non ne soffrirebbe nemmeno."
*end flashback*


N: "si puó? "
Non rispose.
N: "ti ho portato le uova fritte, mamma ha detto che sono le tue preferite."
a:" mamma ne dice di cose. " fece una pausa" e comunque io detesto le uova. "Rispose fredda.

N:" ah , in ogni caso sono qui."- appoggió il vassoio sul tavolo – “ti lascio sola.”

Sistemó la foto sul comodino e si sdraió sul letto.
Voleva solo smettere di pensare, chiuse gli occhi e si addormentó .


Cinque. -this is war-
*walter
Fermo, fissava il muro bianco .
Non trovava una spiegazione logica a quello che stava accadendo.
Era identica a Clara. La persona che l'aveva fatto più soffrire in tutta la ha vita.
L'aveva sfruttato , usato per poi sbarazzarsene come fosse carta straccia.
E ora si ritrovava la sua copia vivente davanti , doveva avere la forza di far finta di nulla, di guardarla e non detestarla. Era tutto maledettamente difficile .

It's the moment of truth and the moment to lie
The moment to live and the moment to die
The moment to fight, the moment to fight, to fight, to fight, to fight





il giorno dopo.
Amanda si sveglió di scatto.
Il solito incubo la tormentava , ogni volta era uguale. Stessa stanza , stesse discussioni , Stessa scena.
Aveva imparato ad ignorarlo.
Si dice che i sogni siano provocati da desideri, eventi significativi E Paure.
Quello era un ricordo.
Il sole filtrava dalla finestra quella luce che ti acceca , soprattutto di mattina.
Trovó un biglietto sul
Comodino.
"oggi sono fuori città , non ti ho svegliata perchè dormivi troppo bene ( .-.) . C'è della pasta da riscaldare in frigo, Nonna"
A*perfetto, oggi muoio di fame.*
L'impulso di tornare a dormire era forte , ma al pensiero di ripetere il sogno decise di alzarsi.
Prese una mela , un libro e cominció a leggere , con le gambe a penzoloni dalla finestra.
Era l'unico modo che aveva di concentrarsi . c'erano lei , le parole stampate su carta e il vuoto : un miscuglio letale per ogni amante della lettura.
Twilight . Una di quelle saghe che fanno stragi di adolescenti piene di sogni , illusioni e tanta voglia di credere nel lieto fine.
Non le piaceva . Trovava tutto troppo surreale , a partire dalle reazioni dei personaggi.
<<ero totalmente , incondizionatamente innamorata di lui >>
a: * BAH . Contenta tu*

L: "hai per caso intenzione di farla finita?"
sobbalzó e chiuse di colpo il libro.
A:" veramente non era nella mie intenzioni. Ma spuntando così ci sei quasi riuscito."
L: "che leggevi di tanto interessante?"
A: "mah niente , una stupida storia ... se vuoi proprio saperlo non è nemmeno un granchè .-. E ora se non ti spiace vado a riscaldarmi una schifosissima pasta al tonno >.<"

L: "che gioia -.-' .. In alternativa ti andrebbe una pizza?"
Non se lo fece ripetere due volte e accettó. Se c'era una cosa che detestava fare era cucinare e se risultato doveva dimostrasi deludente in partenza non aveva motivo nemmeno di provarci.
L:" allora ci vediamo in cortile fra 10
minuti."
A:" a dopo "
Non appena i suoi piedi
toccarono terra si rese conto del suicidio a cui andava incontro.
Ci sarebbero stati anche i suoi amici , di conseguenza anche quell'id*iota.
Si mise il primo paio di jeans che le capitó davanti , la maglietta dei good charlotte e pettinó i lunghi capelli castani.
Uscì di casa e si sedette sui gradini, mentre dentro la sua pancia era cominciato il ballo di San Vito (xD)

intanto.
L: "ma siete ancora li? -.-"
R:" il ciuffo non sta giù" (NDA. Per gran parte della ff , oh meglio. Fino a lunghi salti temporali , Walter e roby avranno ancora il ciuffo v.v)
L: "Piuttosto di pensare ai ciuffi sbrigatevi che spez ci aspetta al ristorante fra 20 minuti . "
Walter stava zitto. Non amava perdersi in conversazioni inutili.
L: "e tu non dici niente? "
W: "e cosa dovrei dire scusa? " rispose tra un sorso d'acqua e un altro.
L:" ... E comunque viene anche amanda "
Roby si voltó immediatamente verso Luca , come per fulminarlo con gli occhi.
Un brivido percorse la schiena di Walter , che non appena udì quel nome sputó tutta l'acqua che aveva in bocca (NDA maccheschifo v.v)
L: "qualche problema?"
W: "quest'acqua fa schifo." Mentì
Roby trattenne le risate.
W: * c***o ; certo che anche Luca non mi aiuta .. Adesso scendo e me ne fo**o . *

Avrebbe fatto finta di nulla , come se fosse una persona fra tante come quella gente che incontri per strada e a cui non dai importanza.


Scesero .
Non appena la vide si irrigidì ; aveva l'impulso di andarsene, di correre lontano, senza una meta.
Un impulso che soffocó.
R:" Hey " salutò.
Amy si giró , cercando di evitare la terza figura appena apparsa dal portone.
L: "bella maglia ."
W: "anche se su di te è un Po sprecata ."
Amanda sbarró gli occhi che un attimo prima erano fissi sull'ipod.
Voleva alzarsi e prenderlo a calci, strappargli quel c***o di ciuffo che gli cadeva in faccia: si trattene.
E Walter era lì , con un aria di sfida. Proprio non riusciva ad evitarla. Amanda avrebbe dovuto essere il suo riscatto al dolore , la sua vendetta.
Era il suo gioco , a cui non avrebbe rinunciato per nulla al mondo.
Uno di quei giochi che nonostante il tempo passi rimangono li, ad aspettarti.

A:* vuole la guerra? CHE GUERRA SIA*


Sei .


L:" beh , io direi che possiamo pure andare " - disse rompendo il silenzio che si era creato.

Salirono in macchina. Luca alla guida , Walter di fianco a lui e roberto e amy dietro.
Per tutto il "viaggio" verso la pizzeria non fece che guardare fuori dal finestrino.

Arrivarono nel parcheggio del locale.
Nessuno parlava. L'affermazione di Walter aveva creato un silenzio totale: qualunque frase, un qualche modo , si sarebbe ricollegata all'accaduto.
Filippo non era ancora arrivato.
R:" entriamo? Forse spez è già arrivato"
L:" ok .."
A: "entrate pure . Io arrivo fra un attimo."
Voleva stare da sola , ad assaporare la nicotina di quella sigaretta a cui aveva rinunciato la sera precedente.
I ragazzi si diressero verso la porta.
W: "arrivo anch'io tra un momento"

Amy aveva appena preso in mano l'accendino . Nelle cuffie la solita canzone , Wake me up when september ends.
Non sapeva capacitarsene ma la trovava una canzone adatta per il fumo . ( bah o.o)

Walter le si sedette di fianco, lei nemmeno se ne accorse.
W:" dammene una."
Amy si giró.
A: "mi spiace , è l'ultima . " Mentì. " e poi fa male, evita ."
W: "diciamo che non sei credibile . "
Le strappó la sigaretta di mano e aspiró. Dopo un tiro la spense a terra.
A: "fanc*lo."
W:" lo prendo come un grazie."
A:* id*ota*
Si alzó e tornó nel ristorante .
L: "perchè sei tornato solo tu? L'hai già fatta fuori?"
W:" si , e ho buttato i pezzi nel lago -.-"'
L:" aveva l'intenzione di essere una battuta?"
W: "è di fuori a fumare."



Amanda decise di entrare , seppur controvoglia. Quel ragazzo aveva un atteggiamento così odioso da far venire il voltastomaco.
L:" ti stavamo dando per dispersa"
A: “forse sarebbe stato meglio “ disse a bassa voce , come se i pensieri le fossere automaticamente usciti di bocca
R: "come scusa?"
A: "eh?"
W: "Sta arrivando filippo."
Roby si alzò , come per precederlo.
F:" ciao ragazzi, ciao claAAAHIA , ma sei completamente sc*mo? ò.ò"
R:" Io e filippo abbiamo un urgente questione da risolvere."
L: "non voglio immaginare."
r:" ahah -.-‘"
roberto trascinò filippo fuori dal locale .
R: "clara non è clara."
F:" che? ò.ò"
R: "quello che ho detto"
F: "grazie -.-‘ ma se non ho capito cosa hai detto."
R: "clara è amanda."
F:" ok , ci rinuncio."
R:"no sul serio. sono due persone diverse. All’inizio ci sono rimasto anchio. Sono due gocce d’acqua, ma se le guardi bene gli occhi sono diversi."
F:"e walter?"
R: "e walter si arrangia -.-‘"

Sette.
Spez e Roberto rientrarono.
F:” scusa se prima non mi sono presentato ma qualcuno aveva di meglio da fare -.- si giró verso Roberto.”
A: “figurati , io sono amanda , piacere.”
Si avvicinó al tavolo una ragazza .
Una di quelle persone di cui non riesci a definire l'età.
Lunghi capelli ricci ,biondi e tante borchie nascoste dal "grembiule " da cameriera.
Eleonora , si chiamava . Era scritto li ; sulla targhetta , ma l'unica che sembrava esserne accorta era amy.
Gli altri erano troppo occupati a osservarla con occhi da pesce.
Per una volta gli venne da ridere, era sempre stata una femminista convinta e vedere come una sola persona potesse sconvolgere 4 persone in un solo colpo era una vittoria personale.
E: “cosa vi porto?”
W: “come scusa?”
A: * te pareva -.-'*
E: “cosa vi porto? “Ripetè
W: “ah , non so fai tu.”
Walter la guardava come fosse un neonato , che vede per la prima volta un ciuccio; imbambolato.
E: “per quanto la cosa mi tenti non credo di poterlo fare.”
A: * cioè , ma fate pure.*
l: mi dispiace interrompere la flirtata ma io vorrei ordinare .
La ragazza si voltó verso Luca , come stesse aspettando una risposta .
Ma stette zitto.
E: “quindi ?””
L: “quindi cosa ?
E: “non volevi mica ordinare?”
Ordinarono le pizze.
Alla radio trasmettevano regolarmente canzoni commerciali , quelle che passano 25 volte ogni ora e che ti entrano inevitabilmente in testa.
Poi di colpo Hold On - good charlotte.
Appena amy sentì i primi accordi vide una serie di immagini ripresentarglisi (?) davanti.
A: scusate , ma mi è passata la fame.
Corse in bagno . Non voleva fare scenate lì . Soprattutto se aveva davanti persone che la conoscevano appena.
Non voleva fare compassione.
Quella canzone non la sentiva da quella sera.
La sera che l'aveva completamente distrutta, quella che cercava di cancellare dalla sua testa .
*flashback*
j: "sai cosa c'è? C'è che non sei solo tu quella che è stata abbandonata , lui era tuo marito , ma noi siamo e rimaniamo suoi figli. E tu stai facendo la stessa cosa , l'hai già fatta."
M: "sei solo un bambino, Jimmy."
J: "non mi pare proprio. Chi ha cresciuto Amanda tutti questi anni? Chi? Tu? È da quando ho sette anni che mi occupo di lei . Dov'eri quando ha fatto i primi passi ? Dove c***o eri , mamma . Sei sempre stata solo un ombra."
* end flashback *

Non piangeva . Le lacrime le aveva consumate tutte.
Rimaneva in una situazione instabile. Le lacrime ti liberano , ma per quanto si sforzasse non uscivano.
Rimaneva in quella situazione intermedia che c'è quando si sta per scoppiare a piangere.
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e: “ma che ha?”
W: “mah vai a capirla , evidentemente non sta molto bene. In ogni caso non mi interessa.”
Fingeva , gli importava . Fosse stato per lui le sarebbe corso dietro per capire , ma c'era qualcosa che glielo impediva.
E:” min**ia , bel comportamento . " sbuffò " vado io . "

W: * c***o , *



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*

Amy
Stava andando fuori di se.
Forse era psicopatica , forse no.
Voleva solo spaccare tutto, riuscire a respirare, togliersi quel peso che le riempiva la gola.

E: “si puó?
Non rispose .
E:”va .. Tutto bene?”
A: “sisi , solo un Po di nausea ." le parole gli uscirono a stento dalle labbra.

Eleonora non ci credette ma fece finta di nulla , dopotutto non si conoscevano, non avrebbe avuto il diritto di sapere nulla.
Uscì dalla "cabina" spalancando la porta e accennando un sorriso.
A:"io sono Amanda , comunque"
E:"Eleonora " non appena parló mostró il pearcing che aveva sulla lingua.
Amanda ne era sempre andata matta ma non aveva mai avuto il coraggio di farsene uno.
E:"torniamo di là ? Gli altri si sono preoccupati"
A: “okay .”

W: “e guarda quella cioè....” indicò una ragazza che sembrava essere uscita da una rivista .-.
E: “di che parlate?”
R: “mah niente ...”
Amanda si risedette al tavolo , sfoggiando uno di quei sorrisi tirati al massimo e poco credibili.
erano intenti in uno di quei discorsi che non le piacevano affatto cose della serie “ma guarda quanto è fi*a questa” ecc.
W: “e tu stai zitta?”
A: “diciamo che normalmente non faccio apprezzamenti su ragazze e se proprio devo dire qualcosa sarebbe contro questa *bella discussione* “
W: “ma in che anno vivi scusa?”
A: “ vogliamo parlare del secolo in cui sei rimasto? Dovrebbero essere passati i tempi della donna oggetto.”

Le facevano schifo certe affermazioni, come le facevano schifo certi uomini; ma aboliamo il “certo”.
Gli uomini per lei erano come ladri: sposano le donne e poi le cacciano via, come gli uccelli: volano ma poi si schiantano contro gli alberi.
Erano come dei serpenti: alla minima difficoltà strisciano via e ti uccidono con il loro veleno


W:” pftt.”
A:” Maschilista.”
W:”femminista del cavolo.”

Non ebbe la forza di trattenersi; prese la Coca Cola ghiacciata che stava bevendo e gliela rovesciò in testa; un secondo dopo temette per la sua incolumità.
Ma lui non fece niente , si limitò a girare la testa e a fulminarla con gli occhi.
A: “e se non ti dispiace la femminista del cavolo adesso se ne va.”
Prese la borsa e uscì dal locale.
Era una bella sensazione , La vittoria.
Ti sentivi invincibile e non ti importava cosa succedesse, eri sicura di potercela fare anche senza l’aiuto di nessuno.



R:”questa te la sei seriamente meritata”
W:“ fammi il grosso favore di stare zitto.”

Otto.

*Walter
La rabbia annebbia.
Puó farti commettere danni senza che ti sia cosciente.
Puó farti trovare un modo per vendicarti , ed è un attimo.
W: “vado ad asciugarmi.”
L: “buona scelta .” - si fece scappare una risata-
Si alzó scocciato dalla sedia e vide un mazzo di chiavi sulla sedia accanto alla sua. Lo chiamavano ; era come avere una tavoletta di cioccolato davanti; sotto il sole. Bisognava solo scegliere se lasciare che si sciogliesse o mangiarsela , pur rischiando di stare male.
Le prese , si diresse velocemente verso il bagno e le buttó nel primo cestino che vide. Un lancio preciso. Un tonfo e il gioco era fatto.


Amy camminava.,La strada l'aveva imparata. La chiamavano memoria fotografica , lei la definiva la più grande disgrazia che le fosse mai capitata.
La sua mente era capace di ritrarre i momenti e imprimerseli addosso.
L'aveva sempre considerata come un pregio ma con il tempo arrivavano le prime delusioni, i momenti che ti facevano stare male.
Niente di cancellabile ; rimanevano li e spuntavano fuori nei momenti meno adatti.
Arrivó .
a:* c**** le chiavi ,*
Rovistó bella borsa , ne svuotó il contenuto ; invano.
Si mise seduta ad aspettare , cosa che faceva da tempo ormai.
Aspettava che qualcosa desse un senso a quell'esistenza che l'annoiava .
Ma in fondo si sa, le attese sono sempre interminabili.


______________________________
F: “spero che tu ti sia asciugato abbastanza . Sai com'è , la mia prospettiva per la serata non era quella di rimanere in un ristorante.”
W: “da quando hai prospettive?”
L: “come siamo acidi. “
W;” vuoi provare? “Disse giocando pericolosamente con il bicchiere di cocacola.

R: “sentite io sono stanco, possiamo andarcene da qui?”
W: “e dove vorresti andare scusa?”
R: “a casa no? Devo vedere lie to' me “(NDA. Tipico u.u)
W: “a Casaa..? Ma anche no , cioè .. È una bella serata , si puó fare un giro.”
Si arrampicava sugli specchi, prima o poi si scivola; peró.
L: “Bella serata? C'è il diluvio universale.”
F: “a quanto qualcuno ha paura di qualcun'altro.”
W: “che? Bah. Io? Contaci.”

La pioggia le bagnava i capelli, le scivolava sulla pelle ; picchiettava sull'asfalto.
Amava la pioggia, la trovava stranamente affascinante. Con quella forza che aveva di fermare tutti, tutto si zittiva , si fermava. Tutto per un Po di acqua.

R: "c***o , ma quella è Amanda?"
W: “ma dove ? Visentin hai le visioni.”
Scesero dalla macchina.

W: “ti piace la pioggia?”
A: “a quanto pare si. “
W: “e non potevi ammirarla dall'interno?”
A: “preferisco viverla.” - tutte c*****e, viverla non era il massimo , ma non voleva dargli motivi per sfotterla.
L: “sicura? Almeno entra in cortile. Qui fra un po’ si inonda la strada.”
A:” ptfff , okkei”

Sarebbe rimasta ad aspettare Sotto casa finchè non fossero entrati in casa; poi avrebbe tentato di raggiungere camera sua arrampincandosi sull'albero.
A*okkei , in sintesi sono fo***ta*
Entrarono.
Provó a prendere la rincorsa e a incastrare le unghie bella corteccia. Il risultato fu un rumoroso tonfo a terra .
Walter uscì in balcone.
W: "si puó sapere cosa stai facendo?”
Cercó di nascondersi dietro l'albero, era buio , non l'avrebbe vista.
W: “tanto lo so che sei li, non costringermi a sparare .”
A:* certo . Contaci.*
l: “ma si puó sapere per quale motivo stai urlando alle 2 di notte?”
W:” ho sentito un procione u.u”
A: “procione sarai tu.”
W:”tzee, gli animali parlano.”
L: “ma cosa cavolo ci fai ancora li?”
A:”uffa , ma voi dormire come tutti i comuni mortali no?” - fece una pausa- “ho perso le chiavi di casa.”
L: “dirlo prima no? Sali và.”
A: “é quello che stavo cercando di fare -.-'”
L: “non dall'albero , dalla porta no?.”
W: “oddio , ti prego no ... Non vorrai mica .. Cioè NO . Io mi rifiuto.”
L: “ti conviene salire o ti veniamo a prendere giù con la forza.”
W: “che? Parla per te. Io da qui non mi muovo.”
L: “sali.”
A: “ma anche no. Posso dormire per terra * non sarebbe la prima volta*”
W: “ecco brava.”
A : *'che nervi* “ora che ci penso potrei anche accettare.”
Salì , era completamente fradicia , inzuppata ; non sentiva i movimenti e se gli avessero rovesciato altra acqua addosso non se ne sarebbe nemmeno accorta.

L: “nella stanza di Walter ci sono due letti.”
A:” credo di aver lasciato le chiavi in macchina , vado a prenderl…”
L:”certo. La macchina è chiusa. E le chiavi le ho io. Qui ci sono gli asciugamani se devi asciugarti.”
A:” bahh, va bene .-.”
Andò in bagno e si asciugò, oh almeno , in parte.
I vestiti erano ancora bagnati.

L: “non vorrai mica dormire con quei vestiti? “
A:” considerato tutto , SI.”
L: “fontana dalle una maglietta.”
A: “eh?”
W: “che?”
L: “DALLE UNA MAGLIA.”
W: “ma perché io scusa?”
L:”perché si.”
W: “ti odio.”
L: “figurati.”
Gli porse una maglia bianca , esattamente di david bowie (NDA. Tanta stima u.u)
W: “tieni , pftt.”
A:” mi risparmio il grazie.”
W:”bene. Li cè il tuo letto. Evita di russare ,vorrei dormire.”

mise la maglia e si infilò sotto le coperte, era convinta che no avrebbe chiuso occhio.
per colpa del sonno che non aveva e dell’altra presenza nella stanza.
Stava attenta a stare immobile ,evitava movimenti bruschi e rapidi.
Chiuse gli occhi , nell’attesa che la mattina arrivasse.
Dopo 10 minuti si addormentò inconsapevole.

- Un pavimento di marmo.; bianco e lucido.
una stanza senza porte, pareti nere e nessuna uscita.
Si crea una pozza di sangue , è li ,di quell’inconfondibile rosso carminio .
Si propaga. Ci si affaccia e non vede nulla , non vede specchiata la sua immagine. Cerca invano di scappare , ma è tutto chiuso.-

W:”checc****o succede?”
Non capiva , stava ancora dormendo. Dopo u minuto tornò la lucidità.
Sentiva dei lamenti, qualcuno che piangeva.
Si alzò.

Nove.
- La pozza diventa sempre più grande. Inonda la stanza, si sente affogare.-
W: “starei cercando di dormire”
nessuna risposta. Solo piagnucolii.
in un'altra situazione avrebbe reagito diversamente. Avrebbe cercato di calmarla; avrebbe chiamato anche gli altri.
ma c’era qualcosa in lei che lo faceva innervosire,si sentiva in dovere di fare lo st***o ; gli veniva automatico.
Andò in cucina e prese un bicchiere d’acqua ghiacciata.
non resistette . si avvicinò al letto e glielo versò addosso; Vendetta.
Amanda si alzò di colpo.
inizialmente non capì, penso di trovarsi ancora in quell’orribile pozza finché non intravide in quella penombra una figura abbastanza conosciuta.
era ancora in mezzo alle lacrime, ma non se ne rendeva conto;
A: “Ma sei completamente def****e? “– urlò,noncurante di chi la potesse sentire.
w:” potrei formularti la stessa domanda, ma preferisco trattenermi.”
R: “che succede? “
a: “questo cre***o mi ha rovesciato un bicchiere addosso.
R: “ah okay ,” -sbadigliò- “bravi”.
non era sonnambulo , ma qualcosa di simile. Il cervello non aveva ancora connesso.
passò un minuto .
R: “ma fontana sei completamente impazzito?”
w: “che riflessi oh, quasi meglio di una capra”
Amy voleva andarsene , quella stanza era fin troppo oppressiva e di starsene li a subire i continui attacchi di quella “persona” che la detestava era il colmo.
Usciì a quella casa senza dare spiegazioni, una di quelle cose che si fanno istintivamente.
W: “Rivoglio indietro la maglia” – urlò dalla finestra.
a: “guarda , ho in mente tutto meno che tenermi sta schifezza.”
Notò che la porta era aperta , era tornata sua nonna.
entrò evitando di fare rumore , erano comunque le 5 del mattino.
non aveva sonno, nemmeno un accenno.
si mise a leggere, di nuovo quel libro che la faceva tanto ridere.
irreale al 100 %, oh almeno per lei.
si addormentò così , con un libro nella mano e le all star ai piedi .

La mattina dopo decise di uscire , stare in casa a marcire non le andava e l’idea di incontrare in qualche modo i “vicini di casa” le dava un motivo in più per non starsene li.
prese le prime cose dall’armadio e uscì .
a quell’ora il mondo dormiva ancora , la domenica era così; non c’era anima viva a parte i negozianti che andavano ad aprire.
camminava guardando a terra, lo catalogavano tutti come un difetto * sono bravi a parlare, poi quando si ritrovano nei tombini scoperchiati voglio vedere *.
Andò a sbattere contro una persona , le capitava spesso ma non ci dava molta importanza.
A: scusa..
e:”non preoccupar… hei , sono quella di ieri sera , ti ricordi? Eleonora?”
a:”ah ecco , davvero scusa..”
e: “ma figurati , piuttosto tu tutto bene? .. intendo , la nausea..”
a:” quale nause..? ahhhh si .. niente di grave … la Coca Cola fa miracoli.”
e: “ho notato , soprattutto ai capelli secchi eh?”disse lasciandosi sfuggire una risata.
amy si sentì per un attimo in imbarazzo, quando faceva qualcosa pensava solo a quella , si risparmiava paranoie su quello che potessero pensare gli altri.
A: “direi un ottimo rimedio contro gli s****i .”
e:”mi ha detto il riccio che non sei di qui.. “ cambiò argomento.
Amanda abbozzò un sorriso.
a: “si .. ho vissuto qui per due anni ma ero piccola; diciamo che è un po’ come ricominciare tutto da capo.”
e: “ma perché ti sei trasferita?”
piombò il silenzio , come se le labbra le si fossero incollate; Eleonora capì di aver sbagliato a fare quella domanda.
a: “diciamo che mi ci hanno costretta … “ Rispose vagamente , non aveva voglia di parlarne.
e:”senti io sto andando a farmi un tatuaggio .. ti va di accompagnarmi?”
A: “Massì dai , non saprei che altro fare.”
Arrivarono davanti a un edificio di 3 piani, si poteva vedere immediatamente la scritta “Tatoo world” impressa sul vetro.
entrarono , sulla porta c’era un ragazzo abbastanza magro , con le braccia completamente ricoperte da scritte e disegni.
x:”ciao ele”
e:” hey paolo “ si sedette sulla sedia “ sono pronta”
amanda si sedette sul divanetto proprio di fronte ad Eleonora, voleva osservare la scena.
i tatuaggi l’avevano sempre stregata; un marchio indelebile, forse erano l’unica cosa che rispecchiasse il “per sempre” di cui la gente faceva un uso spropositato.
non sembrò soffrire molto , ma probabilmente ci era abituata, si era fatta tatuare il simbolo dell’anarchia sul polso. Pensò ai mangia morte (NDA . harry potter RULES v.v) e le si stampò un sorriso da ebete in faccia; amava quella saga e quel tatuaggio gliela riordava troppo.
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dal tatuatore.
p: “e la tua amica? “
e: “ voleva solo guard…”
intanto nella mente di amanda si era accesa una scintilla,aveva sempre voluto farsi un tatuaggio , avrebbe sempre voluto avere qualcosa di eterno e quello poteva essere il momento giusto per averlo.
doveva solo trovare qualcosa di sensato da imprimere sulla pelle , doveva avere un significato preciso.
in quel momento alla radio passò “Love kills “ dei ramones; Amava troppo quella canzone.
si sarebbe tatuata quelle due semplici parole sulla pelle.
p:” neanche se fosse gratis?”
e:”no scusa e a me lo fai pagare?”-.-‘
p:” non intendevo questo.”
a:” okkei.”
e:” sei sicura?”
a:” voglio farlo ,
l’ago le percorreva il braccio con movimenti lenti e un po’ dolorosi ; ma l’adrenalina rendeva tutto sopportabile.
il dolore cessò.
e:”che bello *-*”
a:” non avrei mai creduto di poter fare nulla di simile”
Ed era vero. Aveva sempre vissuto in una bolla di vetro, aveva a lungo rifiutato di fare molte cose. Sia per paura che per sua madre ma ora voleva mettere un taglio a quella monotonia.
avrebbe “assaporato” intensamente ogni emozione, avrebbe recuperato quegli anni passati tra popcorn e telefilm strappalacrime.
avrebbe finalmente vissuto.




dieci.



E: -e ora che si fa? - chiese la biondina annoiata
A: - non so . Per ora mi sento instabile.
E: - ecco , me lo sentivo che te ne saresti pentita , maledetto il momento in cui ho deciso di coinvolgerti -
a -no - sbottó - non ho rimpianti ,voglio terminare questa follia.
E: -non credo di aver afferrato -
A: -voglio un pearcing –
E: - dio Amanda , mi farai crepare prima o poi. -
A: - il corpo è mio, -prese una boccata d'aria- deve importare a me
E: - e il ricciolino non si arrabbia? -
A: - e perchè dovrebbe? -
E: - non so, mi sembra terribilmente protettivo nei tuoi confronti - disse convinta -
A: – sarà. -

Tornarono nell'edificio .Amanda non aveva più paura .aveva soltanto voglia di fare tutto ció che le era stato negato fino a quel giorno .
Strinse i pugni e trattenne il respiro .
Sentì una leggera pressione vicino al labbro , sensazione che fu immediatamente sostituita da un intenso bruciore.
X: - ecco fatto , puoi anche andare ora -
Riaprì gli occhi incerta .
A: -grazie.-
Una volta varcata la porta arancione respiró l'aria rarefatta dallo smog , e si lasció scappare una risata immotivata.
E: - faccio seriamente fatica a capirti - trattenne una risata - ad ogni modo adesso devo scappare , ci si vede in giro . -
Non ebbe il tempo di replicare che eleonora aveva già svoltato l'angolo.
A: - *mah* -

Abbandonó la strada e tornó nella casa che doveva considerare come fosse sua.
Non appena aprì la porta intercettó un odore che la stomacava ; sformato di pesce . una delle tante ragioni della sua sofferenza. Sgattaioló in camera sua e si lanció sul letto.
Jimmy sarebbe ne sarebbe andato pazzo , sicuramente - passava lentamente la punta delle dita sul metallo lucente del pearcing fino a riscaldarlo lievemente.
I suoi pensieri si interruppero improvvisamente non appena udì un cigolio fuori dalla finestra .
Prese un libro , la prima cosa che le capitósottomano e che poteva definire come "strumento di difesa" e si affacció .


Vide con il pelo dell'occhio una sagoma che si spostava sul ramo . Pantaloni corvini , maglietta color pece e lucenti capelli neri.
Scosse la testa.

A: - sei consapevole di avermi appena causato un infarto? -
Il ragazzo giró appena la testa in direzione della finestra.
W: -lo prendo come un " ciao Walter, ti ho riportato la maglietta" -
Amanda gli rivolse uno sguardo alquanto innervosito
A: - mi spiace deluderti ma è più uno ''spostati immediatamente dal mio ramo" .-

W: - siamo già arrivati a questo livello di possessività nei confronti della natura? - sbottó con un tono da *sotuttoio* che Amanda fece fatica a digerire.


A: -dovrei leggere , sai com'è. - disse , tentando di evadere dal discorso
W: - ti hanno tagliato le mani per caso? -

Il ragazzo aveva uno sguardo terribilmente soddisfatto dipinto in faccia , uno di quelli sguardi che si fanno a 5 anni quando ti regalano le caramelle.
A: - quale concetto della parola "mio" non riesci ad afferrare? - sbottó seccata.
Walter scostó con un perfetto movimento della testa il ciuffo che gli ricadeva fastidiosamente sulla guancia e tornó al discorso.
w: - fai pure -
prese il libro palesemente scocciata e si sedette sul davanzale .
Sentiva nuovamente quegli occhi profondi seguire ogni suo singolo movimento , ogni suo respiro tanto he provó a rimanere immbobile. Fallì.
A:- ti dispiacerebbe smetterla di fissarmi?- disse freddamente - mi deconcentri-
Il moro cambió discorso con nonchalance .
W:- il vampiro ti ha già rapito il cuore? -
A: -veramente no , potrei vivere benissimo senza questa " perla letteraria"senza sentirmi incompleta -
w: -a me è piaciuto. -
A:- sei messo maluccio allora, ma visto i comportamenti che hai non avrei dovuto stupirmene così tanto.-
Il ragazzo scosse la testa e si lasció scappare una risata .
A: -si puó sapere perché ridi? -
Era scocciata , irritata ed evidentemente seccata .
Detestava le persone come lui . Quelle che si sentivano cotantemente al centro dell'universo, quelle che ti ridevano in faccia noncuranti di niente e senza un motivo afferrabile.
W:- perchè lo continui a leggere allora? -
A:- non lascio mai niente a metà. -
Quelle sei parole dettero via a un silenzio che sembró interminabile , quasi imbarazzante .
A:- e poi mi fanno ridere . Voglio dire, mi fa ridere il fatto che la metà delle adolescenti mondiali hanno come maggiore aspettativa quella di venire rapite da un succhiasangue . –


W: - e io che pensavo che alle donne piacesse il romanticismo. -
Aggrottó le sopracciglia.
A: - illuso.-
W:- ma tutta questa confidenza?-
Amanda chiude improvvisamente il libro .
A: - ma tutte queste domande? -
Rispose guardandosi intorno , come se si sentisse spiata da centinaia di occhi
W: - non mi sembra di averne fatte molte. Ad esempio non ti ho chiesto da quanti minuti hai quel tatuaggio .- le fece notare inquadrandole con quello sguardo pesante il braccio - come non ti ho domandato il motivo per cui hai fatto quel pearcing visto che la tua bocca sembra iniziare a non sopportarlo. –
Ed era vero , le faceva abbastanza male ma cercava di non dre nell’occhio e di sopportare il dolore.
E lui parlava come se si fosse appuntato tutto , come se si fosse studiato bene parte quasi avesse studiato il copione a memoria.

Amy fece per voltarsi e scendere dal Marmo freddo del davanzale quando fu interrotta dalla voce che in quel momento stava detestando in modo epocale.
W: - tieni pure il tuo ramo , non ne ho più bisogno -
Lo vide scavalcare la ringhiera del balconcino e avviarsi verso la casa.
A: -temo di dover disinfettarlo prima di potermici sedere di nuovo - sibiló con un filo di voce.
Ma lui ormai era troppo lontano per sentire , troppo distante per replicare.



__________________________________________________ _________

Di ambulanze ne aveva sentite tante , troppe. Avrebbe saputo riconoscere il frastuono a chilometri.
E fu così. Scorse per prima cosa le luci blu riflettere pesantemente sul muro dell'appartamento di fronte.
Si affacció dalla finestra e vide tre ragazzi in cortile , immobili di fronte alla casa.
Roberto si accorse della presenza di amy e le lanció un occhiata dispiaciuta.
La ragazza rimase un attimo perplessa finchè non vide una barella uscire dalla porta di casa.
Le si geló il sangue. Istintivamente si bloccó . Dalla bocca uscì solo un grido soffocato , impercettibile all'udito degli altri; la donna sulla barella era sua nonna. Scese come un fantasma in cortile finché non vide coprire con un telo il corpo pallido.
Infarto ; l'avevano chiamato.
x:- siete i parenti? -

L: - no ehmm ... -Si giró verso Amanda -. Mi spiace .
La ragazza non rispose , non voleva incontrare lo sguardo di nessuno . Si limitava a fissare il vuoto tentando di attribuirgli un valore.
L: - credo che tu debba andare con loro .. - Disse indicando la vettura.
R: - ma ti pare il momento ? Voglio dire falla riprendere .-
A: - STO BENE. -
Luca le lanció uno sguardo compassionevole .
A: - non dovrebbe essere così. Dovrei essere dispiaciuta , dovrei piangere , provare dolore ma non riesco. -
L: - è lo schock sta tranquilla ... Sicura di stare bene?-
A:- no Luca , non è lo schock. Sento solo il vuoto. -
Lasció cadere a terra il pacchetto di sigarette che stava stringendo e se ne andó in giardino ,lasciando che il corpo di sua nonna fosse trasportato via.

W: lo dicevo io che quella è tutta matta.
R: fontana ti prego risparmiaci le tue scenate. Non è il momento.
L: vado da lei .

MADONNA SANTA 9 CAPITOLI IN UN POST '-'
ma quanto faccio schifo? xD
 
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‚Gaia
view post Posted on 25/8/2010, 22:20




muahhaaha ora appena riesco leggo il 10 visto che tutti gli altri te li ho letti su teamworld U_U
 
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hushcrush
view post Posted on 25/8/2010, 22:22




:O *bambinacattiva* ù.ù
 
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‚Gaia
view post Posted on 25/8/2010, 22:24




muahhaah <3
 
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hushcrush
view post Posted on 25/8/2010, 22:25




<3
comuqnue la 10 la trovi scritta più leggibile su TW ù.ù
 
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martu*
view post Posted on 26/8/2010, 14:43




Cattiva ç_ç
 
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hushcrush
view post Posted on 26/8/2010, 19:07




cosa? ù.ù
 
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martu*
view post Posted on 27/8/2010, 15:29




niente u.u
 
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12 replies since 13/7/2010, 21:24   177 views
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